Brano: [...] di uomini freschi, decisi, generalmente esperti (gli internazionali della prima ora erano
— per metà — uomini sulla quarantina che avevano già combattuto nella prima guerra mondiale o nelle guerre civili successive; subito dopo veniva il gruppo dei giovanissimi — ventenni), e che con la loro sola presenza infondevano fiducia ai combattenti repubblicani e a tutta la popolazione.
Lo stesso giorno, 9 novembre, la compagnia ungarojugoslava della XI Brigata entrò in azione nella Casa del Campo e sul Ponte dei Francesi, sul fiume Manzanares. Essa lasciò nella battaglia il 60 % dei suoi effettivi — vi morì lo stesso comandante, un operaio metallurgico che aveva già combattuto nel 1919 nell’esercito rosso ungherese
— ffia respinse i fascisti.
Il primo combattimento sostenuto dal Battaglione « Garibaldi » ebbe luogo il 13 novembre al Cerro de
los Angeles (v.) ; nei giorni successivi il battaglione si batté fra Palacete e la Città Universitaria. La lotta infuriò attorno alla cosiddetta Casa Verde (che era poi, in realtà, di colore ro[...]
[...]umerosi soldati fascisti sì arresero sul
la parola. Il giorno stesso della vittoria il governo repubblicano spagnuolo nominò Luigi Longo Ispettore generale di tutte le Brigate Internazionali.
Durante questi cinque mesi di incessanti, massacranti azioni, forti vuoti si aprirono nelle file dei volontari internazionali. Ma furono subito colmati e il numero delle brigate si moltiplicò con l’arrivo di sempre nuovi volontari.
Si erano formate la XIII Brigata, sotto il comando del tedesco Gomez; la XIV, sotto il comando del polacco Walter; la XV, sotto il comando dell'ungherese Gal. La XI Brigata fu trasformata in brigata puramente tedesca (e Hans Kahle sostituì il comandante Kleber, chiamato a dirigere settori interi del fronte a Madrid prima, nell'Estremadura poi); la XII Brigata diventò mezzo italiana e mezzo polacca. Anche nella XV Brigata si formò yna forte compagnia italiana (facente parte del Battaglione « Dimitrov ») ; essa combattè a fianco del battaglione nordamericano « Lincoln », sui fronti del Levante e dell’Estremadura. Fu anche costituito un gruppo speciale di artiglieria italiana: la « Antonio Gramsci ». Nel mese di aprile 1937, il Battaglione « Garibaldi » combatte ancora sul fronte di Madrid. Poi fu trasferito, con tutta la XII Brigata, sul fronte di Huesca. Ivi cadde, in giugno sotto il fuoco fascista, il generale Lukacs e fu gravemente ferit[...]
[...]aliana e mezzo polacca. Anche nella XV Brigata si formò yna forte compagnia italiana (facente parte del Battaglione « Dimitrov ») ; essa combattè a fianco del battaglione nordamericano « Lincoln », sui fronti del Levante e dell’Estremadura. Fu anche costituito un gruppo speciale di artiglieria italiana: la « Antonio Gramsci ». Nel mese di aprile 1937, il Battaglione « Garibaldi » combatte ancora sul fronte di Madrid. Poi fu trasferito, con tutta la XII Brigata, sul fronte di Huesca. Ivi cadde, in giugno sotto il fuoco fascista, il generale Lukacs e fu gravemente ferito Gustav Regler. Pacciardi, ferito, diresse la battaglia coricato su una lettiga. Sul fronte di Huesca cadde anche Libero Battistelli, che aveva portato al « Garibaldi » i nuclei « giellisti » della colonna di Rosselli.
Da Brunete all'Ebro
Nel mese di luglio 1937 quattro Brigate Internazionali — quasi 10 mila uomini — entrarono simultaneamente in azione, in uno con le truppe spagnuole — frattanto formatesi in esercito regolare — sul fronte MadridBrunete. Un’abile azione [...]